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venerdì 8 ottobre 2010

UN APERITIVO A COLORI!




Che cosa si può volere di più da una giornata.. se non un finale col botto?
E' proprio così che è andata mercoledì sera, alla Fondazione Sandretto, ad uno degli appuntamenti della rassegna Segni di moda!
Ospite ed oratrice d'eccezione Agata Ruiz de la Prada, eccentrica designer spagnola
Una serata tutta dedicata alla sua arte, dal titolo molto eloquente, La forma del colore.
Se la forma avesse dei colori, sarebbero proprio quelli di questa frizzante signora piombata in una sala gremita di spettatori con un pazzesco completino fluo!


Sono quasi certa che il giornalista Cesare Cunaccia, moderatore del dibattito con l'arduo compito di intervistare la designer spagnola, ad un certo punto deve aver rinunciato a farle domande!
Non si può pensare di imbrigliare e condurre una personalità esplosiva come la sua...questo è stato subito evidente a noi spettatori.



Nel suo travolgente eloquio, Agata Ruiz de la Prada ha parlato della sua carriera, degli esordi all'età di 19 anni, in una Madrid completamente immersa nel movimento culturale della Movida.
Che anni fantastici devo essere stati!!
Nei suoi racconti ho ritrovato la Madrid di Almodovar che adoro, la città che ho visitato più volte proprio nella speranza di cogliere, tra le sue vie, le tracce della Movida che cambiò il volto della Spagna!
Ma sto un pò divagando!!!
Agata Ruiz de la Prada è una designer fuori dal coro, la sua creatività combina moda ed arte.




E' un personaggio autonomo ed indipendente nel mondo della moda, lontano alle dinamiche in atto.
E' riuscita, proprio grazie alla sua forte personalità, ad imporre uno stile unico, inizialmente osteggiato ed anche sbeffeggiato.
E' sincera quando dice di sè di essere stata fortunata nella vita!
Una famiglia importante, aristocratica, quasi ingombrante che ti spinge a fare la differenza.
Le giuste frenquentazioni, amici e artisti, gli ispiratori dai quali attingere innovazione e passione.
Il potere politico e il suo impegno per l'ecologia..
Il suo rapporto con l'arte, le influenze della Pop Art di Warhol, l'Espressionismo, il Surrealismo, ma sopratutto il suo rapporto con il colore ed il volume delle sue creazioni.
Una lunga chiacchierata dalla quale scaturisce l'immagine di una donna di successo, forte, sicura, potente a tratti egocentrica.
Di Agata, più di tutto, mi colpisce l'entusiasmo che, come lei ha tenuto a precisare, è intatto come il primo giorno, come ad inizio carriera.
Sarà felice di sapere, Agata, che adesso anche lei è, a buon diritto, nella schiera di quegli artisti innovatori ai quali si deve un cambiamento.





5 commenti:

  1. Mi sarebbe piaciuto conoscerla di persona. mi piace molto la collezione di scarpe,stivali, di vestitini e magliette per bimbi, unici nel suo genere, allegri e festosi. Sono contenta di leggere che dietro c'è una donna forte,sicura e entusiasta. Ricordo il primo paio di pantofoline per neonata che presi per mia figlia ludovica, fuxia e verde bottiglia, straordinarie. quei colori hanno scatenato la mia fantasia, l'obiettivo tra una poppata e un'altra era quello di creare la miss partendo dalle pantofoline..sono diventata matta a cercare tessuti, veli, vellutini verdi e poi.. disegnare il vestitino e poi.. ancora cercare la sarta di vestitini per baby.. insomma un divertimento con un risultato spettacolare .AGATA

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  2. Che donna incredibile e che look!
    In effetti andava proprio conosciuta.
    Bello tutto!

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  3. una vera esplosione di colori! c'ero ed e' stato molto divertente ascoltarla, comunque non posso rinunciare all'eleganza del nero.

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  4. Eccoti qua in nero con la colorata stilista!
    Ma come si è conciata con quel fioccone in testa, sembra una minnie attempata!

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  5. Una bella storia...Non sapevo chi fosse esattamente questa stilista quando ho saputo che c'era un appuntamento dedicato a lei alla Fondazione Sandretto. Che personalità!

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